Piscialetta
a muzzu

 

INGREDIENTI
Farina
Acqua
Lievito
Olio
Pepe
Sale
Un romanzo...

Preparazione


La ricetta della piscialetta è talmente semplice che sembra farsi da sé. La cosa difficile è una sola: assimilare alla perfezione l’antica filosofia del “muzzo”. Nel Salento chiamasi “muzzo” la pratica di pesare gli ingredienti prendendone in mano un pugnetto, un pezzo, una porzione, “facendo a occhio” ma riuscendo comunque a non sbagliare di un grammo.
Di certo la verace protagonista del romanzo di Simona, “Mi chiamano Ada”, sposerebbe la filosofia del muzzo. Con la casa da riassettare e il marito da gestire non c’ha mica tempo per le dosi, lei, e di certo non frequenta i blog di cucina (ammesso che sappia cosa siano).
La piscialetta di Surbo, che ci propone Simona, richiede uno pezzo avanzato dall’impasto del pane farina, acqua, lievito troppo piccolo per farne una pagnotta, troppo buono per gettarlo via. Riassembla la pasta con olio e pepe, mettila in forno: et voilà, la piscialetta è già pronta, e non resta che dividerla in tante parti quanti sono i commensali. Naturalmente, pesate a muzzo.

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